Le opere d’arte hanno un potere di attrazione e di accompagnamento potentissimo del nostro io verso altri luoghi, riuscendo addirittura a diventare una piccola “droga” proprio per questo, perché ampliano il nostro ambiente vitale.
Dal testo "Le tue prime cinque opere d'arte contemporanea" (2017) di Salafia Deodato, fondatore della Deodato Arte Gallery.
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Si è svolta il 20-21-22 ottobre 2023 alla "Fabbrica del Vapore" di Milano la kermesse "Milano Scultura", giunta alla settima edizione.
Unica fiera tematica di questo genere in Italia, patrocinata dal Comune di Milano e rigorosamente ad ingresso libero, l'evento ha visto partecipare un pubblico numeroso ed attento. Diretta da Ilaria Centola e curata da Valerio Dehò, la fiera ha raccolto oltre cinquanta espositori tra artisti e gallerie, ed ha portato un pubblico eterogeneo ad avvicinarsi alla scultura attraverso una manifestazione originale ed accessibile, lontana dall’esclusività che spesso caratterizza il mondo artistico contemporaneo. "Milano Scultura è una manifestazione d’arte che si sviluppa con la città e per la città, aprendo le porte ad un'aria nuova, in senso metaforico e non." ha dichiarato Ilaria Centola. "La fiera diventa uno strumento per presentare un settore – quello della scultura – sempre in evoluzione che spesso si apre ad ambiti diversi ma contigui, si pensi all’arte pubblica o all’urbanistica, attraverso collaborazioni e connessioni sempre nuove: scultura non è solo decorazione, ma anche una forma d’arte che entra in rapporto diretto con la vita dei cittadini". "Lo sforzo di Milano Scultura" – secondo Valerio Dehò – "è quello di allargare le competenze dei linguaggi e di far dialogare il pubblico con opere che difficilmente possono essere viste e confrontate assieme". Un appuntamento sempre più frequentato dagli appassionati d'arte milanese, e non solo. Tre giorni intensi, di grande soddisfazione anche per gli espositori. Qui alcune immagini della fiera, e del mio stand. Questo post è migrato sul nuovo sito:
www.zav-art.com Frammenti, gusci, figure sospese
Paratissima Art Station_Digital Program Una chiacchierata sugli aspetti legati alla produzione scultorea tradizionale e contemporanea. Intervengono: Francesco Zavattaro Ardizzi, Ado Brandimarte Modera: Rosanna Accordino 23 Ottobre 2020 Questa pagina è migrata sul nuovo sito www.zav-art.com
Questa pagina è migrata sul nuovo sito www.zav-art.com Ad Auguste Rodin viene attribuito il seguente aforisma:
Scelgo un blocco di marmo e tolgo tutto quello che non mi serve. (in risposta a chi gli chiedeva come riuscisse a creare le sue statue) Già. Peccato che Rodin non abbia mai "scolpito" il marmo. Rodin "modellava" la creta od il gesso, e poi incaricava degli artigiani scalpellini di eseguirne le copie in marmo. Ne ha cambiati più di una quarantina, stando ai suoi libri contabili. A volte li cambiava perché ne trovava di meno cari, altre volte perché erano gli stessi artigiani trovavano artisti-committenti più generosi, altre ancora perché gli artigiani si prendevano l'iniziativa di apportare modifiche o maggiori dettagli al modello creato da Rodin. Ma non si pensi che il fatto di affidare a terzi l'esecuzione delle copie fosse un atto disdicevole, Semplicemente, l'atto creativo dell'artista si concentra nella creazione dell'opera, e nel caso della scultura questo accade per la quasi totalità dei casi con l'argilla. Poi dall'argilla si ricavano copie in gesso, in marmo, in bronzo, in resina, e materiali vari... (alla Biennale di Venezia del 2017 un artista ha esposto delle sculture di pane), E poi le statue di Rodin erano molto richieste, anche delle più note ne sono stati prodotti molti esemplari. Impensabile che le producesse tutte lui. E poi chi l'ha detto che la scultura deve essere solamente in marmo? C'è anche il bronzo. Ed il bronzo, non viene forse realizzato da artigiani esperti del mestiere? Lo stesso valga per il marmo. Una nota curiosa: alla sua morte Rodin ha lasciato i diritti di replica alla Repubblica Francese, così oggi si potrebbero in teoria ancora "stampare" delle repliche dai calchi originali. Beninteso, non vorrei essere frainteso. Rodin rimane un maestro della scultura. Un vero creatore, che nell'argilla ha ritratto l'essenza dei suoi soggetti, ricorrendo a pochi tratti essenziali. Ma l'aforisma sopra citato non gli si addice, e preferisco pensare gli sia stato impropriamente attribuito. In lui riconosco invece il seguente: “Quand un bon sculpteur modèle des corps humains, il ne représente pas seulement la musculature, mais aussi la vie qui les réchauffe.” Auguste Rodin Per approfondimenti sul tema: Aline Magnien – Rodin. Il marmo, la vita – Electa/Palazzo Reale – 2013 Una “prima” dedicata alla “Fine Art” che credo troverà seguito ed apprezzamento. Trovo che “Contemporary Fine Art” sia una bella definizione: una selezione all’interno dell’immensa produzione dell’arte contemporanea, riservata alle opere degli artisti che dedicano studio, talento e tecnica alla propria produzione artistica.
http://artscore.it/grandart-art-fair-ongaretti/ |